E'
in queste ore in discussione alla Camera “il problema f35” i
super aerei che dovrebbero, secondo il sito www.jsf.mil essere
“gli aerei più affidabili e letali che garantiscono la
sopravvivenza dei piloti”, i supererei che, secondo il governo
italiano, dovrebbero essere acquistati per sostituire tre linee di
velivoli: i Tornado, gli AMX e gli AV-8Bl considerati “obsoleti”
dalle Forze Armate
Gli
aerei o meglio il programma aeronautico Joint Strike Fighter costerebbe allo Stato circa 14
miliardi di euro per il solo acquisto di 90 velivoli (nel 2008 era
stato deciso l'acquisto di 131 unità, ridotte poi nel 2012 a 90),
più, l'interessante cifra, di circa 346
milioni di euro per il funzionamento di ogni singolo aereo durante la
vita operativa, per un totale di spesa di oltre 45 miliardi (quindi
mezzo miliardo di euro ad aereo).
Se
a ciò si aggiunge che da diversi studi, tra cui quelli ad opera del
“ Government accountability office”, - l’agenzia che controlla
i conti pubblici negli Stati Uniti – giungono segnali di grossa
preoccupazione circa l'attuale sicurezza dei “mezzi”, dovuti a
scarsi collaudi e numerose richieste di modifiche avanzate dai
collaudatori (Restructuring
added resources and reduced risk, but concurrency is still a major
concern),
difficile è comprendere quale sia il motivo per cui l'attuale
governo Letta insista a trovare mediazioni tra chi, come Sel, chiede
“ di cancellare la partecipazione italiana al programma di
realizzazione dell'aereo Joint Strike Fighter-F35” e chi come il
Pdl chiede al Governo di “ rispettare gli impegni internazionali
assunti in ordine alla realizzazione del programma Joint Strike
Fighter” … anche se ben si sa che la parte integrante di
quest'accordo internazionale relativa al recupero del 100% della
spesa, attraverso “commesse” ad industrie italiane, sia
assolutamente irraggiungibile.
Difficile,
per chi scrive, capire quali siano i pensieri che giustifichino le
spese in armamenti bellici specialmente in un momento – che dura da
anni - in cui si sta chiedendo a tutta la cittadinanza italiana di
“stringere la cinghia” e di rinunciare a tanti servizi
essenziali, difficile comprendere perché tante risorse che
potrebbero essere allocate ed utilizzate in altri modi vengano
sperperate in questo modo.
Avete
idea di quante cose si potrebbero fare con 45 miliardi di euro? Io,
sinceramente, no. E' un cifra talmente estranea al mio pallottoliere
quotidiano, che fatico ad averne una rappresentazione del “potere”
d'acquisto, ma i giornali dicono, per esempio, che la riforma della
pensione, quella “lacrima e sangue” che ha causato tantissimi
costi sociali, porterà ad un risparmio di ben 8 miliardi... sbaglio o
sono l'equivalente di 16 cacciabomabardieri F35?
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