venerdì 13 settembre 2013

Sel, il congresso, il nostro circolo.

Tento una riflessione partendo dal documento dei compagni della Federazione di Arezzo che ci è stato messo a disposizione e dalle considerazioni, dalle aspettative che il congresso suscita anche all'interno del nostro circolo.
I compagni di Arezzo chiedono regole certe, più trasparenti, più partecipative ed arrivano ad auspicare la partecipazione attiva alla discussione dei simpatizzanti, pur senza diritto di voto. Mi sorge qualche dubbio che abbia un senso far partecipare delle persone che potrebbero esprimere opinioni che vorrebbero poi vedere tramutate in realtà e poi negar loro la possibilità di sostenere col voto le loro proposte, mi pare anzi sia una sorta di mortificazione del loro contributo, quindi personalmente credo che il congresso e le decisioni che in esso verranno prese, debba essere riservato agli iscritti e ai delegati. Certo il prossimo congresso sarà molto diverso da quello fondativo perchè nel frattempo Sel di strada ne ha fatta. Di strada ne ha fatta dalla data della sua fondazione e non è stata una strada semplice ma sempre in salita, costellata di elezioni di vario tipo e quindi sempre sotto pressione, con l'impossibilità di fatto di consolidarsi internamente, attraverso il confronto delle idee e la dialettica. E' un pò come se una squadra, impegnata a giocare una partita dietro l'altra, avesse poco tempo per allenarsi, per mettere a punto strategie e schemi di gioco. Eppure, grazie allo sforzo immane dei suoi dirigenti, dei suoi militanti, Sel è riusciuta a ritagliarsi uno piccolo ma importante spazio nel panorama politico italiano e questo malgrado i media l'abbiano per il più delle volte ignorata. Certo siamo tutti consapevoli che Nichi Vendola è stato e continua ad essere un importante volano per il nostro partito ma credo che superata questa fase, si debba provare a camminare non dentro le scarpe di Nichi ma con quelle del partito. Personalmente mi auguro che già dal nostro prossimo congresso o subito dopo sparisca dal nostro simbolo la dicitura "Sinistra Ecologia Liberà con Vendola" e rimanga solo il nome del partito. Qualcuno del nostro circolo ha lamentato preoccupato i dati che danno in calo i nostri iscritti. Certo, il tesseramento per un partito è un aspetto fondamentale per la sua vita e per questo va sempre considerato con particolare attenzione ma non possiamo dimenticare che il calo degli iscritti e la crisi della militanza, sono due aspetti che attraversano tutti i partiti e in partcolare quelli di sinistra, da sempre abituati invece a contare sulla partecipazione attiva dei propri iscritti. E ' troppo semplice dire che dobbiamo essere più visibili, più presenti sul territorio, senza fare i conti con le forze fisiche che possiamo mettere in campo. Attenzione poi al super attivismo a tutti costi, a volte, anzi spesso, diventa controproducente. La vita di oggi è estremamente complessa, ognuno di noi ha mille impegni, mille cose da fare tra famiglia, lavoro, preoccupazioni varie e perchè no, anche per tempo da dedicare a se stesso e ai propri interessi. Il tempo che dedichiamo alla politica chè è comunque un'attività puramente volontaria, è tempo che spesso va a sovrapporsi o addirittura in contrasto con il resto delle attività della nostra vita. Quando le due cose diventano difficilmente conciliabili è normale che si finisca per abbandonare l'attività politica, perchè nella scala delle priorità, questa viene per la stragrande maggioranza di noi all'ultimo posto nella scala di famiglia, lavoro etc. L'abbandono avviene spesso gradualmente, quando una compagna o un compagno piano piano si allontanano, accampano scuse di ogni tipo, per nascondere a volte il disagio, la difficoltà, a partecipare a quanto viene loro proposto. Quindi io  diffido del super attivismo e del voler essere ovunque a tutti i costi. Sel anche a Milano, che è una città ed una realtà estremamente complessa, credo abbia fatto per quel che è stato possibile la sua parte e a questo proposito vorrei che tutti ricordassero che se Giuliano Pisapia è sindaco, questo lo si deve in gran parte al lavoro che fino dalle primarie le compagne e i compagni di Sel hanno svolto, anche all'interno dei Comitati Pisapia. Impegno ed entusiasmo che hanno richiesto un enorme sforzo sia organizzativo che fisico. Abbiamo compagne e compagni in tutte le Istituzioni, salvo in Consiglio Regionale e tutti sapete perchè. Siamo presenti, attivi e attenti sul nostro territorio e soprattutto riconoscibili e non è poco. Tornando al congresso, al documento di Arezzo, a quale tipo di partito vogliamo, al modo in cui vogliamo essere presenti e protagonisti del processo partecipativo e decisionale, come ho già avuto modo di dire, i congressi non  mi appassionano, forse perchè ho partecipato a tanti, troppi ma anch'io mi aspetto qualcosa di importante dal nostro. Mi aspetto che Sel si consolidi, cresca e lo faccia anche in fase congressuale mantenendo quell'unità di intenti che è patrimonio di tutti noi che ci ha permesso, così giovani e fragili, di non essere una meteora, un'emozione di un momento. Certo dialogo, discussione, opinioni diverse su questioni diverse ma sempre tenendo ben dritta la barra dell'unità interna. Troppi documenti, troppe magari anche legittime richieste di dar spazio a questi o a quelli, rischierebbero di essere fatali per una forza appunto ancora giovane e fragile come la nostra. Uno dei mali storici della sinistra italiana e che con la fine del PCI, si è ulteriormente aggravato, ciò che gli ha sempre impedito di crescere, è stata l'incapacità cronica di trovare e di cercare ciò che unisce e di dare a questà untià un valore più importante della ossessiva, quasi maniacale ricerca del far risaltare i motivi di divisione, spesso  futili,  per egoismo e per ritagliarsi un piccolo,  insignificante spazio in un panorama politico inflazionato di sigle, per lo più di sinistra, che hanno confuso e disaffezionato non solo gli elettori ma anche i militanti. Un caso per tutti Rifondazione Comunista.
Non credo, o almeno spero che qualcuno pensi o abbia fatto dei calcoli sulla data del nostro congresso, sulla base di ciò che succederà a quello del Pd, sarebbe estremamente ingenuo e miope. Nel Pd i candidati stanno affilando le armi e stanno contando le truppe, di fatto il congresso è già aperto e la battaglia è già iniziata, una battaglia a tutto campo che si gioca anche dentro le aule parlamentari, anche nel governo. Sembra ci siano pochi dubbi a questo punto che la guerra la vincerà  Renzi. In questo caso è difficile prevedere quello che succederà dopo in questo partito, probabilmente poco o niente e comunque non ci saranno sconvolgimenti tali da far presupporre consistenti abbandoni e scissioni. Il Pd è, e lo è stato fin dalla sua nascita, un contenitore elettorale, i voti vogliono dire certo la possibilità di governare ma anche e soprattutto la possibilità di potersi spartire posti di potere sia all'esterno che all'interno del partito, ne più ne meno di quello che avveniva nella Democrazia Cristiana che però lo faceva con maggior stile e furbizia ma il Pd imparerà presto, soprattutto se a vincere saranno appunto Renzi e i suoi amici che quel meccanismo lo conoscono bene per averlo frequentato e usato.
E' ingenuo e sbagliato pensare e dire come ho sentito da qualcuno che Sel potrebbe giovarsi dei possibili sconvolgimenti interni del Pd e quindi raccogliere e accogliere i fuorisciti del Pd, perchè questi sconvolgimenti non ci saranno e perchè conoscendo la gente del Pd che oggi è contraria a Renzi, salvo qualche inevitabile e sporadico caso, non verranno mai a Sel, perchè non è nella loro natura, perchè malgrado tutto hanno uno spiccato senso di appartenenza che ha loro permesso di superare il PCI, poi il PDS, poi i DS, per approdare in un partito sul quale comunque, moltissimi di loro nutrivano più che un dubbio. Non a Sel dunque, piuttosto a casa a guardare la Tv ma i militanti di base del Pd, non sono abituati a "tradire" e lo si è ben visto nel nostro consiglio di zona. Quindi compagne e compagni freniamo gli entusiasmi. Concentriamoci piuttosto su Sel, aiutiamola e contribuiamo a farla cresecere, nella nostra pratica politica quotidiana, negli ambiti dove operiamo, ognuno cercando di svolgere al meglio il ruolo che è chiamato a svolgere nel partito e certo lavoriamo insieme e con fiducia perchè dal nostro futuro congresso esca una forza più solida, più ricca di idee, capace di radicarsi sul territorio, tra la gente, capace di convincere gli elettori della bontà della sua proposta politica.
Con ciò avremo lavorato per la sinistra e per la buona politica che noi tutti ci sforziamo di fare.

Cena Cilena

venerdì 6 settembre 2013

Tav, la società denuncia lo scrittore Erri Del Luca reo di aver difeso la lotta dei valsusini

La Ltf, società che si occupa della realizzazione della Tav Torino-Lione, ha annunciato la decisione di presentare una denuncia contro lo scrittore Erri De Luca. L’iniziativa è legata alle recenti prese di posizione di De Luca in favore delle azioni di “sabotaggio” contro il cantiere. “Quando si tratta della difesa della propria vita e dei propri figli – aveva detto – qualunque forma di lotta è ammessa”. Anche dopo l’annuncio della decisione di denunciarlo, però, lo scrittore ribadisce la propria posizione: “Resto convinto che la Tav sia un’opera inutile e continuo a pensare che sia giusto sabotare quest’opera – spiega -. Hanno detto che mi denunceranno? Mi sembra che siamo ancora alla fase delle chiacchiere: come impresa devono aver mandato avanti l’ufficio stampa prima ancora che quello legale…”. De Luca sottolinea quindi di essere “da sempre” un convinto sostenitore della protesta No Tav: “Lo sono da quando frequento la Valle di Susa e la sua comunità – dice – e questa denuncia non mi fa certo cambiare idea, sempre che arrivi, perché al momento io non ho ricevuto nulla”. Quindi, l’annuncio del ritorno in Valsusa per sostenere la protesta: “Sarò lì il 5 ottobre, la lotta deve continuare”. Dal sito: Sinistra Ecologia Libertà