sabato 12 febbraio 2011

Sintesi del “Comitato Stop Esonda Seveso” riunitosi venerdì 28 gennaio 2011

COMITATO STOP ESONDA SEVESO  27/01/11

Si apre la riunione con un aggiornamento in merito  alla commissione ambiente del C.d.Z.9  del 18 gennaio.
Di fatto nessuna risposta politica concreta e fattibile sulla questione Seveso.
Sono state presentate ipotesi di aggiornamento tecnico, poco credibile nella fattibilità.

Braun ha concentrato le sue informazioni sullo scolmatore di Nord-Est e  evidenziando difficoltà sia nel reperire le risorse economiche( 34 milioni di € il Comune, 34milioni di € la MM da mettere a disposizione a bilancio per anno 2011)  sia per il livello studio in riferimento al progetto.

Tizzoli comunica l’ipotesi di disporre di circa 17 milioni di € per l’adeguamento dello scolmatore di Nord-Ovest .
Allo stato attuale non sono previste gare d’appalto per interventi sul Seveso.

Germinani della segreteria tecnica, informa che attualmente non sono considerate ipotesi  in riferimento allo scolmatore di nord-ovest di fatto  si occupano della manutenzione.

Cucchi interviene in merito alla raccolta delle acque refluee considerando la possibilità di deviare su Pero le stesse e di costruire a Varedo vasca volano(30000 m3) il cui finanziamento e compito di intervento deve essere di competenza della regione.
Propone di alleggerire con una vasca di laminazione 80-100 mila m3 il deflusso delle acque piovane per scaricare le stesse in seguito nelle fogne.

Discussione:
1)  Si considera da parte del comitato che  intervenire  con uno scolmatore a Nord-est  non risolverebbe il problema e andrebbe a  porre in situazioni di forte rischio esondazione il fiume Lambro, già di suo  a rischio. L’ipotesi di progetto sopra indicata fu già bocciata dall’autorità di bacino AIPO, nel 2007 e la proposta  non venne più considerata.
 Se si  vuol  intervenire in modo più idoneo sarebbe  opportuno considerare il Lambro meridionale.
Per quanto riguarda lo scolmatore di nord-ovest, nel 2010 una delibera regionale per  adeguamento dello stesso mise a bilancio circa 23 milioni di €  e 10 milioni per la  Vasca di decantazione di Senago (1milione di m3).
Il Comune di  Senago, che non è inserito nel “ Contratto di Fiume”, si oppose.
Occorre presentare da parte dei politici interventi  che vadano ad aggiornare ed amplificare in “Contratto di Fiume” in questione, riconsiderare il PGT, le aree golenali.
Importante pensare ad una forma di PGT regionale in rete con le città lombarde, che consideri  fiumi e corsi d’acqua da monte che nella specificità di questo quartiere è il fiume Seveso e l’urbanizzazione della regione ritenendo un intervento solo su Milano, fortemente antropizzata, di non facile risoluzione.
Verificare dove sono finite tutte le risorse economiche messe a bilancio dalla regione, provincia, città e non utilizzate.
2) Si porta ad esempio la Regione Trentina che impegna anche i privati con la costruzione di vasche volano.
3) Si considera che la questione Seveso si intreccia anche con situazioni più specifiche dei singoli caseggiati
in quanto le cantine sono spesso alluvionate anche quando il fiume non esonda in modo evidente.
4) Una persona del comitato si sta adoperando inviando alle istituzioni competenti  una serie di interrogativi mirati auspicando risposte dalle stesse.
5) Si popone di mettere in atto iniziative eclatanti per richiamare l’attenzione del quartiere, delle istituzioni, dei politici, ma anche di occuparsi dell’aspetto tecnico per essere pronti ad individuare le mancanze o i raggiri.

In seguito alla discussione si prendono le seguenti decisioni:
a)    Attivarsi per una petizione popolare.
b)    Coinvolgere le persone del quartieri con iniziative semplici di alfabetizzazione sulla questione Seveso.
c)    Individuare una comunicazione  che sappia esporre  in modo elementare i termini tecnici e permetta anche ai non addetti ai lavori di entrare nel merito.
d)    Organizzare un’iniziativa in piazza per i primi di marzo che sia anche didattico-informativa: possibilmente una rappresentazione teatrale sulla storia del Seveso.
e)    Prendere contatti con l’ASCO di zona, ACLI, ARCI Métissage.
f)    Organizzare le prossime riunioni di sabato o domenica in orari che permettano anche ai commercianti e ai lavoratori di partecipare con maggior facilità.
g)    Tutto ciò che viene prodotto dal Comitato è pubblico e a disposizione, ma deve riportare il logo del suddetto Comitato.

A seguito si accenna alla necessità di recuperare fondi per le iniziative da organizzare, per  il materiale occorrente, per la stampa dei volanti e altro.

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